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Guatemala | |
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La guerra civile in Guatemala fu una guerra civile che venne combattuta dal 1960 fino agli accordi di pace firmati il 29 dicembre 1996 dopo una lunga trattativa durata 4 anni. Il conflitto vide contrapporsi, da un lato il governo del Guatemala e dall'altro diversi gruppi di ribelli politicamente orientati a sinistra. Quest'ultimi erano sostenuti dalla popolazione Maya e ladina, le quali formavano insieme la classe povera di contadini. Le forze governative del Guatemala sono state condannate per aver commesso genocidio nei confronti della popolazione Maya e per violazione dei diritti umani verso i civili.
Le elezioni democratiche tenutesi nel 1944 e nel 1951, durante la Rivoluzione del Guatemala, portarono al governo le formazioni della sinistra popolare. Gli Stati Uniti, però, ne rovesciarono l'esito organizzando un Colpo di Stato nel 1954 che portò ad un regime militare retto da Carlos Castillo Armas, al quale seguirono altri dittatori militari. Nel 1970, il Partito Democratico Istituzionale ottenne il successo con le elezioni del colonnello Carlos Manuel Arana Osario e controllò la politica guatemalteca fino al 23 marzo 1982 quando il generale Efraín Ríos Montt, insieme ad un gruppo di giovani ufficiali, ottenne il potere attraverso un golpe militare. Negli anni '70 il diffuso malcontento diede vita a proteste tra la maggior parte della popolazione indigena e tra i contadini i quali, tradizionalmente, soffrivano di forti disparità per quanto riguardava la proprietà terriera. Durante gli anni '80, i militari guatemaltechi assunsero il potere governativo in modo pressoché totale per cinque anni; successivamente si infiltrarono ed eliminarono gli avversari in tutte le istituzioni socio-politiche del paese, incluse le classi intellettuali, politiche e sociali. Nella fase finale della guerra civile, i militari svilupparono un sistema di controllo parallelo della vita del paese, semi invisibile ma di grande efficacia.
Il conflitto incluse, oltre ai combattimenti tra forze governative e gruppi ribelli, una vasta campagna di violenze nei confronti della popolazione civile; tali azioni furono promosse unilateralmente dal Guatemala a partire da metà anni '60. La repressione governativa incluse, tra le sue vittime, attivisti indigeni, sospetti oppositori del governo, rifugiati di ritorno, studenti e accademici critici, politicanti vicini alla sinistra, sindacalisti, religiosi, giornalisti e bambini di strada.