Kathmandu | |
---|---|
Regione | |
Paese | |
Capitale | |
Abitanti | 0 |
Katmandu, o anche Kathmandu (pron. /katmanˈdu/; in nepalese काठमाडौं, Kāṭhamāḍauṃ; anticamente Kantipur, कान्तिपुर, Kāntipura; Yen in lingua nevari, यें, Yeṃ), in passato adattata in italiano come Catmandù, è la capitale del Nepal, il maggiore stato himalayano dell'Asia. È la maggiore metropoli dello stato, con una popolazione di 1,4 milioni nella città, che raggiungono i 5 milioni nell'agglomerato urbano della Valle di Katmandu, che comprende le città di Patan, Kirtipur, Madhyapur Thimi e Bhaktapur. Kamandu è inoltre la maggiore metropoli della regione collinare dell'Himalaya.
La città si trova ad un'altezza di circa 1.400 metri sul livello del mare, nella conca della Valle di Kathmandu, nel Nepal centrale. La valle è storicamente chiamata il "Nepal proprio" ed è il luogo di origine del popolo Newa, una civiltà urbana cosmopolita della regione collinare himalayana. La città fu capitale reale del Regno del Nepal e ospita palazzi, residenze e giardini dell'aristocrazia nepalese. È sede dell'Associazione sud-asiatica per la cooperazione regionale (SAARC) dal 1985 e oggi è la sede del governo della repubblica nepalese istituita nel 2008.
Medina | |
---|---|
Regione | |
Paese | |
Capitale | |
Abitanti | 0 |
Medina (AFI: /meˈdina/; in arabo: المدينة المنوّرة, al-Madīna al-munawwara, "La città illuminatissima") è una città dell'attuale regione saudita del Hijāz, nella Penisola araba. Sorge in un'oasi ed è nota fin dai tempi più antichi in quanto ricordata col nome di Yathrib negli Annali di epoca assira.
Medina nel VII secolo d. C. si chiamava ancora Yathrib (in arabo: يثرب) e tale toponimo compare già nelle Cronache assire del IX secolo a.C. e come Yatrippa esso figura nelle opere geografiche romane, specialmente redatte dopo la spedizione nella penisola araba condotta all'epoca dell'imperatore Augusto dal prefetto Elio Gallo, che riuscì a penetrare (senza però poterli assoggettare) nel regno degli Homerites (Himyariti) che governavano le ambite regioni meridionali da dove giungeva il prezioso incenso.
La città-oasi fu, con ogni probabilità, a lungo dominata da tribù ebraiche (secondo alcuni, ebraizzate). Entrata in contatto fecondo con il regno dei Lakhmidi di al-Hira, Yathrib mantenne una precisa vocazione agricola anche se non le mancava un fiorente artigianato incentrato sulle complesse tecniche metallurgiche di cui erano depositari proprio gli Ebrei locali, che si dedicavano con successo anche a lavori di gioielleria e alla produzione di armi e armature.
Le tre tribù ebraiche (i Banū Naḍīr, i Banū Qurayẓa e i Banū Qaynuqāʿ) dovettero con l'andar del tempo cedere spazio politico all'elemento arabo che, inurbandosi, aveva lentamente modificato a proprio vantaggio gli equilibri demografici di Yathrib.
Le tribù israelitiche furono perciò costrette a confederarsi con le due tribù arabe dei Banū Khazraj e dei Banū Aws, di recente immigrazione ma di crescente peso numerico.